Home

- Foto e Video Aerei -

Video Drone Tafaria

...la meraviglia del possibile...

𝐂 𝐄 𝐑 𝐕 𝐎 - 𝐁𝐨𝐫𝐠𝐨 𝐌𝐞𝐝𝐢𝐞𝐯𝐚𝐥𝐞 𝐏𝐫𝐨𝐯𝐢𝐧𝐜𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐈𝐦𝐩𝐞𝐫𝐢𝐚 -

Cervo (Sêrvu in ligure) è un comune italiano di 1 149 abitanti della provincia di Imperia in Liguria.

Il territorio di Cervo è ubicato nel tratto finale del torrente Cervo, lungo la valle Steria che risulta circoscritta, a nord e verso levante, dalla valle del torrente Merula, nella provincia savonese, e dal bacino dell’Evigno lungo il versante opposto. Assieme ad altri sette comuni è compreso nel comprensorio del Golfo dianese.

Il nucleo storico cervese, completamente ristrutturato salvaguardando le caratteristiche originarie del borgo, sorge sulle pendici delle colline di fronte al mare. Tra i rilievi collinari il Colle di Cervo (324 m) e il Colle Castellareto (211 m).

Secondo alcune fonti storiche locali il toponimo Cervo deriverebbe dalla parola latina Servo, ossia “offrire servizi”, già presente su alcune insegne o tavole risalenti all’Impero romano. L’attuale denominazione si ebbe nel tardo Cinquecento con il passaggio dalla lingua latina al volgare.

Abitato dall’età preistorica dai Liguri Ingauni, a seguito della conquista della Liguria nel 181 a.C. da parte delle legioni romane, il primitivo borgo di Cervo divenne un importante centro storico grazie alla sua posizione elevata e alla presenza di alcune sorgenti. Caduto l’Impero romano d’Occidente nel 476, dopo vari saccheggi e devastazioni perpetrati da orde barbariche, sul territorio cervese e circostante s’insidiarono i Bizantini che incentivarono la ripresa sociale ed economica, e costruirono fortificazioni lungo i valichi e sulla costa; a questo periodo risalirebbe la torre ancora oggi visibile in cima all’abitato di Cervo.

Assalti pirateschi saraceni interessarono questa zona del Ponente Ligure tra la fine del IX e la prima metà del X secolo, devastazioni che costrinsero numerosi abitanti della costa a trovare rifugio presso i primi nuclei fortificati sulle colline. Nello stesso periodo il borgo di Cervo, in seguito allo smembramento dell’Impero carolingio, fu inserito nel Contado di Albenga all’interno della Marca Arduinica.

Nel 1204 si proclamò libero comune sottoponendosi alla protezione della Repubblica di Genova e proprio quest’ultima assegnò, nel 1330, il feudo ai Cavalieri di Malta. L’anno seguente gli stessi cavalieri vendettero il borgo al marchese Lazzaro Doria. La proprietà fu in seguito conquistata dal marchese Enrico Del Carretto, discendente della famiglia Clavesana, e soltanto nel 1384 il feudo ritornò a essere dominio della repubblica genovese. Sì costituì pertanto una salda alleanza tra la popolazione e Genova, tanto che nel 1425 i Genovesi concessero a Cervo il diritto di eleggere propri podestà locali.

Subì nel XVI secolo, come altre località liguri sulla costa, improvvisi sbarchi dei pirati saraceni, attratti dai notevoli traffici commerciali cervesi del corallo; i pescatori locali si erano infatti specializzati in questo tipo di attività. Il corallo veniva pescato nei mari della Corsica e della Sardegna e da Cervo veniva riesportato per la lavorazione, che avveniva soprattutto a Genova e Livorno.

Caduta la Repubblica di Genova, la nuova municipalità di Cervo rientrò dal 2 dicembre 1797 nella Repubblica Ligure. Dal 28 aprile 1798 fece parte del V cantone, come capoluogo, della Giurisdizione del Capo delle Mele e dal 1803 centro principale della Giurisdizione degli Ulivi. Annesso al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 fu inserito nel Dipartimento di Montenotte.

Nel 1815 Cervo fu inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d’Italia dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel II mandamento di Diano Marina del circondario di Porto Maurizio facente parte della provincia di Porto Maurizio (poi provincia di Imperia, dal 1923).

Il regio decreto n. 2769 del 6 dicembre 1923 stabilì la soppressione della municipalità cervese in favore del suo accorpamento nel comune di Diano Marina; un successivo regio decreto – il n. 1533 del 7 agosto 1925 – decretò la ricostituzione del comune di Cervo. Al 1947 risalgono gli ultimi aggiustamenti al territorio comunale cervese con la ricostituzione dei due comuni di San Bartolomeo del Cervo (dal 1968, San Bartolomeo al Mare) e di Villa Faraldi.

Simboli

Cervo (Italia)-Stemma.png
Cervo (Italia)-Gonfalone.png
«Troncato d’azzurro su rosso, alla fascia d’oro attraversante sulla partizione, il PRIMO punto al cervo passante, il SECONDO a due rami di palma decussati, il tutto d’oro»
(Descrizione araldica dello stemma)
«Drappo di bianco…»
(Descrizione araldica del gonfalone)

Lo stemma è stato concesso con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 18 dicembre 1981.

Le INFORMAZIONI di cui sopra, sono state raccolte grazie al servizio dell’Enciclopedia libera e collaborativa di Wikipedia.

Consultare il link per maggiori informazioni:

https://it.wikipedia.org/wiki/Cervo_(Italia)

Cᴀsᴛᴇʟʟᴀʙᴀᴛᴇ (SA)

Castellabate (IPA: [kastɛllaˈbate] Castiellabbate in dialetto cilentano) è un comune italiano sparso di 8 620 abitanti della provincia di Salerno in Campania. La sede comunale è ubicata nella frazione Santa Maria.

Si trova sulla costiera cilentana e il suo territorio rientra completamente nel parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, dichiarato nel 1998 Patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO. I suoi ambienti marini costituiscono l’area marina protetta Santa Maria di Castellabate.

Il comune di Castellabate si estende prevalentemente sulla costa tirrenica, nell’estremo meridionale del golfo di Salerno, fra la punta del Saùco nei pressi di Tresino a nord, e il fiume Rio Arena (a Ogliastro Marina) a sud. Confina con Agropoli (a nord), Laureana Cilento (a nord-est), Perdifumo (a est) e Montecorice (a sud). Dista circa 65 km dal suo capoluogo di provincia (Salerno) e 130 dal capoluogo di regione (Napoli).

Il territorio comunale è compreso interamente nel parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e i suoi maggiori rilievi sono il monte Tresino (355 m s.l.m.) e il monte Licosa (326 m s.l.m.). Il capoluogo domina un promontorio (278 m s.l.m.), un’estrema propaggine del monte Stella a ridosso della fascia costiera tra punta Licosa e punta Pagliarolo e delle frazioni di Santa Maria e San Marco. L’unico fiume permanente è il Rio Arena, gli altri corsi d’acqua sono legati principalmente alle precipitazioni piovose.

Golfo di Castellabate

Il mare e la costa di Castellabate sono dal 1972 sotto tutela biologica marina per preservarne il patrimonio naturale e ambientale, rappresentando uno dei primi esempi di parco marino in Italia. Nel 2009 è stata istituita l’area marina protetta Santa Maria di Castellabate, che abbraccia la zona tra la baia del Saùco (o del Vallone) e la punta di Ogliastro. L’area è suddivisa in zone sottoposte a diverso regime di tutela ambientale, tenuto conto delle caratteristiche ambientali e della situazione socioeconomica presente. La zona A di riserva integrale vieta anche la balneazione e riguarda la costa tra punta Tresino e vallone Maroccia. La zona B (tratto di mare circostante la zona A e quello tra punta Torricella e punta Ogliastro) di riserva generale consente la balneazione e la navigazione a velocità non oltre i cinque nodi entro 300 metri dalla costa. La zona C di riserva parziale con limitazioni circoscritte comprende il residuo tratto di mare all’interno dell’area marina protetta.

Le INFORMAZIONI di cui sopra, sono state raccolte grazie al servizio dell’Enciclopedia libera e collaborativa di Wikipedia.

Consultare il link per maggiori informazioni:

https://it.wikipedia.org/wiki/Castellabate

Santuario Madonna del Latte - Gionzana (Novara)

L’oratorio della Madonna del Latte sorge in mezzo alla campagna nei pressi dell’abitato di Gionzana, frazione dalla città di Novara. I suoi elementi di interesse artistico sono legati agli affreschi del XV secolo realizzati da alcune delle principali botteghe operati in area novarese.

L’edificio ha recentemente subito una profonda opera di restauro sia esterno che interno. Il santuario è stato inaugurato il 4 settembre 2011.

L’oratorio fu edificato verosimilmente nel XIV secolo sulle terre dei nobili Tettoni, cittadini di Novara e feudatari, oltre che di Gionzana, di molte altre campagne del Novarese.

Sempre per iniziativa di tale famiglia nobiliare la chiesetta – che doveva funzionare come luogo di preghiera per i contadini del feudo – fu ampliata ed affrescata nel 1487-88: l’intervento è testimoniato, tra le altre cose, dallo stemma araldico della famiglia, con aquila imperiale e bande orizzontali, dipinto nel semicilindro dell’abside.

Le immagini dipinte sulle pareti dell’oratorio (la cui denominazione originaria era “Santa Maria della Scaglia”, dal toponimo del luogo in cui si erge) sono diventate oggetto di profonda devozione popolare. Il vescovo Carlo Bascapè, in una visita del 1596 testimonia come l’immagine della Madonna Addolorata (tuttora presente) fosse oggetto di particolare venerazione e come molti ex voto fossero appesi alle travi della chiesa.
Si può comprendere il motivo per cui l’oratorio prende il nome dalla “Madonna del Latte” dal resoconto di un’altra visita pastorale, quella del vescovo Ferdinando Taverna nel 1618, nella quale si fa menzione della devozione popolare verso un’altra immagine affrescata, raffigurante appunto la Madonna in atto di allattare il Bambino. La venerata icona ha subito nel tempo una serie di traversie: ai primi del Novecento fu staccata dalla parete meridionale e riportata su un telaio per essere posta sopra l’altare; nel 1967 essa fu ricollocata nella posizione originaria; ma fu in seguito rubata e non più ricuperata. Al suo posto è oggi visibile una sua riproduzione fotografica.

L’oratorio del XV secolo aveva forma di modesto edificio ad aula rettangolare, con tetto di coppi a vista, impreziosito e reso suggestivo, tuttavia, dagli affreschi dai colori vivaci che ne ricoprivano le pareti.

La costruzione muraria che, sulla destra, si addossa alla chiesa fu eretta nel Settecento come casa dell’eremita che fungeva da custode. Anche il portichetto antistante la facciata e gli altri edifici attorno alla chiesa (che nascondono l’abside originaria) sono aggiunte successive. Nel 1829 fu realizzata, all’interno della chiesa, la copertura a volta ribassata.

Le INFORMAZIONI di cui sopra, sono state raccolte grazie al servizio dell’Enciclopedia libera e collaborativa di Wikipedia.

Consultare il link per maggiori informazioni:

https://it.wikipedia.org/wiki/Oratorio_della_Madonna_del_Latte

Santuario di Nostra Signora della Misericordia - Genova - Monte Gazzo

Il santuario di Nostra Signora del Gazzo è un luogo di culto cattolico mariano italiano. Si trova a Sestri Ponente, frazione di Genova, sulla sommità del Gazzo (419 m s.l.m.).

Il monte iniziò a essere un luogo di culto nel 1645 quando venne eretta una gigantesca croce di legno affiancata dopo 12 anni da una statua del Madonna della Misericordia in occasione dell’epidemia di peste che decimò la popolazione della Repubblica di Genova.       

Nel 1660 iniziò la costruzione di una cappella e nel 1700 venne celebrata la prima messa. L’8 giugno 1873 fu inaugurata un’opera dello scultore savonese Antonio Brilla, una statua della Madonna alta cinque metri visibile anche da lontano.

Alcuni personaggi illustri hanno visitato il santuario nel corso degli anni: il 18 ottobre 1879 salì il principe ereditario Federico durante il suo soggiorno a Pegli; il 28 marzo 1893 fu visitato da Elisabetta di Baviera, moglie dell’imperatore austroungarico Francesco Giuseppe. Nei locali posti al disotto del Santuario è stato costruito un piccolo Museo Speleologico.

Le INFORMAZIONI di cui sopra, sono state raccolte sul SITO del Santuario.

Consultare il link per maggiori informazioni:

http://www.santuariomontegazzo.it/

"Un anno tra natura 🌳 e borghi d'Italia 🇮🇹"

Santuario della Guardia - Ceranesi (GE)

Il santuario di Nostra Signora della Guardia – conosciuto più semplicemente come santuario della Guardia o la Guardia – è il più importante santuario mariano della Liguria e uno dei più importanti d’Italia. Edificato sulla vetta del monte Figogna, a 804 m s.l.m., è situato nel territorio del comune di Ceranesi, a circa 20 km da Genova. Il santuario, retto attualmente da Mons. Marco Granara, è così chiamato poiché il monte sul quale sorge, era nell’antichità un punto strategico per l’osservazione di navi o di eserciti nemici. Sulla terrazza antistante il santuario è situato un punto panoramico dal quale, nelle giornate limpide, si può ammirare il panorama sulla sottostante città di Genova con un raggio che si apre sulle riviere di ponente e di levante. Papa Benedetto XV elevò il santuario al rango di basilica minore. Secondo un atto notarile datato 1530 e conservato presso l’archivio storico della curia arcivescovile di Genova e secondo la tradizione della val Polcevera, la Madonna apparve al pastore Benedetto Pareto il 29 agosto 1490 (secondo alcuni studiosi, però, è più probabile che l’evento risalga al 1487). La Vergine chiese a Pareto di far costruire una cappella sul monte. Alcuni giorni dopo la Vergine guarì il pastore che era caduto da un albero ed era in gravissime condizioni. Questo avvenimento lo convinse a parlare delle visioni avute e a cercare aiuto per costruire.

Le INFORMAZIONI di cui sopra, sono state raccolte grazie al servizio dell’Enciclopedia libera e collaborativa di Wikipedia.

Consultare il link per maggiori informazioni:

https://it.wikipedia.org/wiki/Santuario_di_Nostra_Signora_della_Guardia

Cattedrale di Gerace (RC)

La basilica concattedrale di Santa Maria Assunta di Gerace è una delle più importanti costruzioni normanne della Calabria, oltreché uno degli edifici religiosi più grandi della regione. La basilica concattedrale di Gerace è stata dichiarata “bene architettonico” di interesse nazionale. È stata elevata alla dignità di basilica minore l’8 settembre 2018.

Grotta dei Briganti

Situata poco a monte della Via Aurelia, è un anfratto di roccia affacciato sul mare con una spettacolare apertura semicircolare di 25 metri di diametro che offre una sicura alternativa rispetto ai soliti panorami ai quali la Liguria ci ha abituato.

Castello Scaligero Comune di Malcesine (VR)

Il castello scaligero di Malcesine è un castello medievale (anche se la rocca originaria pare di origine più antica) nella cittadina di Malcesine, località sulla sponda nordorientale del Lago di Garda, in provincia di Verona.